L’incidenza del carcinoma del collo dell’utero a livello mondiale
Il carcinoma del collo dell’utero è uno dei più comuni tumori maligni che colpiscono le donne di tutto il mondo.
I dati GLOBOCAN 2008 hanno rilevato 530.000 nuovi casi di carcinoma del collo dell’utero registrati annualmente nel mondo, con 275.000 morti all’anno dovute a questa patologia, pari a un decimo delle morti femminili da carcinoma.
L’incidenza del carcinoma al collo dell’utero è, in proporzione, molto superiore nei Paesi in via di sviluppo, nella maggior parte dei quali questa patologia rappresenta la prevalente e più importante causa di morte femminile per tumore. In questi Paesi, inoltre, il carcinoma è più spesso riscontrato in stadi avanzati, non esistendo indagini diagnostiche (screening), o essendo inadeguate.
IMPATTO DELL’HPV IN ITALIA
In Italia il carcinoma al collo dell’utero è un evento raro, ma ne vengono comunque ancora riscontrati circa 3.500 casi ogni anno e circa 1.700 portano al decesso. Non sono noti i numeri reali di questo tumore e dei decessi, essendo spesso registrato come tumore all’utero senza ulteriori precisazioni.
L’HPV
Il DNA del papillomavirus umano (HPV) è stato individuato nel 99.7% dei carcinomi al collo dell’utero analizzati in tutto il mondo.
L’HPV è stato, quindi, identificato come causa necessaria ed elemento indispensabile anche se non sufficiente per lo sviluppo di tali carcinomi.
Tuttavia è un evento eccezionale che l’infezione da HPV porti al carcinoma cervicale, un po’ come per le infezioni batteriche: il germe è ubiquitario e indispensabile, ma affinché si origini la malattia è necessaria la presenza di una serie di fattori favorenti e scatenanti.
Per ragioni non ben conosciute, infatti, l’infezione persistente da HPV causa carcinomi prevalentemente nelle zone di trasformazione tra diversi tipi di epitelio (cervice, ano e orofaringe).
La cancerogenesi cervicale
L’incidenza dell’infezione da HPV è maggiore in giovane età e cala progressivamente, con un secondo picco di incidenza, molto inferiore al precedente, intorno ai 55 anni di età.
Si evidenzia come l’infezione da virus HPV preceda l’insorgenza del tumore.
L’incidenza del tumore cresce con l’età raggiungendo livelli elevati già intorno ai 45-50 anni.
Affinché l’HPV possa portare allo sviluppo di un carcinoma, in particolare al collo dell’utero, devono verificarsi degli importanti eventi:
Prima di tutto deve essere presente un’infezione da HPV a carico del collo dell’utero e tale infezione deve diventare persistente. La presenza del virus provoca una iperproliferazione cellulare e un’instabilità cromosomica che nel tempo possono portare allo sviluppo di lesioni pretumorali e, successivamente, anche tumorali.
Caratteristiche del Papillomavirus
Nel 2004 la famiglia dei Papillomaviridae è stata riconosciuta dall’International Committee on Taxonomy of Viruses come una famiglia indipendente di virus.
- Famiglia: PAPILLOMAVIRIDAE.
- Tropismo: epiteliotropico.
- Capside: Icosaedrico.
- DNA a doppio filamento, 8.000 paia di basi.
- Umano,bovino, del coniglio, ecc.
Il genoma dei papillomavirus è costituito da un doppio filamento di DNA con 8.000 paia di basi. I papillomavirus sono ubiquitari e possono essere suddivisi in gruppi che infettano specificamente una specie animale. Non vi è possibilità di un contagio fra specie diverse e quindi il papillomavirus umano infetta esclusivamente l’uomo. Questi virus, inoltre, infettano esclusivamente le cellule epiteliali, prediligendo il tessuto cutaneo o le superfici mucose, a seconda dei tipi. I papillomavirus sono abbastanza resistenti all’ambiente esterno e rimangono infettivi per molti mesi in ambienti umidi.
I Papillomavirus umani
Sono noti più di 130 genotipi diversi di HPV. Essi sono stati identificati sequenziando i geni che codificano per la proteina maggiore del capside, chiamata L1.
DNA e tipi di Papillomavirus
Il DNA dell’HPV è stato ritrovato in molti tumori sia nella regione ano-genitale sia nell’orofaringe e in generale nella cute, e il carcinoma del collo dell’utero presenta sempre il genoma dell’HPV, infatti si parla di causa necessaria nello sviluppo del carcinoma.
% HPV Detenction
L’apparato genito-urinario umano può essere infettato da circa 30-40 tipi di HPV diversi.
Questi possono essere suddivisi in ceppi a basso rischio (prevalentemente associati a lesioni condilomatosiche ano-genitali e lesioni epiteliali di basso grado, ma raramente riscontrati in carcinomi) e ceppi ad alto rischio (associati ai carcinomi ano-genitali e alle lesioni che precedono questi tumori, in particolar modo il tumore al collo dell’utero).
- Basso rischio: 6, 11, 41, 42, 43, 44, 54,61, 70, 72, 81….
- Alto rischio: 6, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68, 73, 82.
- Probabile alto rischio: 26, 34, 53, 57, 66, 83.
Microtraumi dell’epitelio espongono la membrana basale a cui l’HPV si lega prima di entrare nei cheratinociti.
L’infezione e la crescita virale sono completamente dipendenti da una completa differenziazione dei cheratinociti.