http://osservatorionazionalescreening.it/
http://gisci.it/
1. Chi può sviluppare un tumore cervicale?
Essendo l’HPV un virus a trasmissione principalmente sessuale, nonché la causa necessaria del tumore al collo dell’utero, tutte le donne che hanno rapporti sessuali sono a rischio di sviluppare tale carcinoma.
Nonostante la maggioranza delle donne venga a contatto con l’HPV, solo una minima parte delle infezioni evolve in un carcinoma cervicale.
Il tumore al collo dell’utero si sviluppa in molti anni e noi ne conosciamo la causa e i precursori, per cui identificare l’HPV e le lesioni pretumorali tramite lo screening ci permette di identificare le persone a rischio di sviluppare il carcinoma ed eventualmente eliminare con un semplice trattamento chirurgico locale quelle lesioni pretumorali più a rischio di progredire a carcinoma invasivo.
Il rischio di sviluppare il carcinoma del collo dell’utero dipende anche dall’ospite, se non riesce ad eliminare il virus, e da altri fattori, come il tipo di HPV infettante, la carica virale e diversi fattori esterni.
2. Fattori di rischio
Il rischio di carcinoma al collo dell’utero è principalmente una funzione dell’infezione da HPV oncogeno. Oltre all’HPV, altro fattore di rischio importantissimo è la carenza di screening cervicale.
A seguire ci sono ulteriori cofattori esterni che possono raddoppiare o triplicare il rischio di tumore in donne con infezione da HPV ad alto rischio.
Uno di questi è il fumo, che rappresenta un fattore di rischio anche per molte altre patologie tumorali.
Altri fattori di rischio sono:
- tutte quelle condizioni che fanno sì che il sistema immunitario divenga deficitario
- l’utilizzo di contraccettivi orali a lungo termine e il non utilizzo del profilattico (che non protegge completamente dall’infezione da HPV ma permette una minore tendenza alla persistenza o progressione dell’infezione da HPV).
3. Screening cervicale
Essendo ben conosciuta la storia naturale di tale tumore e riconoscibili le alterazioni che lo precedono, il carcinoma del collo dell’utero è oramai una malattia prevenibile.
Da quando sono stati introdotti tali programmi sono stati ottenuti molti successi in termini di calo dell’incidenza e della mortalità da cervicocarcinoma.
4. Raccomandazioni e linee guida
L’European Council raccomanda che tutti gli stati membri della Comunità Europea introducano programmi organizzati di screening al collo dell’utero.
Le linee guida della Commissione Europea sui controlli di qualità nello screening del cervicocarcinoma affermano che lo screening cervicale non dovrebbe essere su base opportunistica.
La World Health Organization (WHO – 2006) raccomanda che lo screening sia offerto all’interno di programmi organizzati:
Decisioni riguardanti la popolazione target e la frequenza dello screening a livello nazionale devono basarsi sulla prevalenza e incidenza del carcinoma cervicale e sulla disponibilità di risorse e infrastrutture.
Tutti i dati riguardo età e frequenza raccomandata dello screening derivano dall’esperienza su programmi citologici.
5. Considerazioni sui programmi di screening
Quando vengono prese decisioni in merito a programmi di screening del collo dell’utero bisognerebbe tenere in considerazione che:
• L’infezione da HPV è comune tra le donne giovani, ma nella maggior parte le infezioni sono transienti;
• Solo una piccola parte delle infezioni da HPV portano al carcinoma invasivo;
• Il carcinoma cervicale è raro sotto i 30 anni di età.